SCACCO PAZZO

di Vittorio Franceschi
con Nicola Pistoia, Paolo Triestino, Elisabetta De Vito
Scene di Matteo Soltanto
Costumi di Lucrezia Farinelli
Musiche di Germano Mazzocchetti
Luci di Luigi Ascione
Regia di Vittorio Franceschi
Roma, Sala Umberto, 12 maggio 2015

Maricla Boggio

“Scacco Pazzo” è un testo particolare, anomalo rispetto a quasi tutti i testi che, con loro originalità di temi e di linguaggi, si siano visti negli ultimi decenni. Deve essere considerato, con le debite proporzioni rispetto al genio di Pirandello dei “Sei personaggi”, qualcosa che ci va vicino. Ed è per questa ragione che personalmente io l’ho segnalato nella mia terna del testo italiano da premiare alle Maschere del Teatro. Novità? Ma se è stato scritto e rappresentato con la regia di Nanni Loy e perfino tradotto in film, regia di Alessandro Haber, parecchi anni fa!, dirà qualcuno. Non importa.
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DER PARK

DER PARK

Dal Sogno di una notte di mezza estate

di Botho Strauss

Traduzione di Roberto Menin

regia Peter Stein

con Maddalena Crippa, Paolo Graziosi, Pia Lanciotti, Mauro Avogrado,

Graziano Piazza, Gianluigi Fogacci, Fabio Sartor, Arianna Di Stefano,

Silvia Pernarella,  Alessandro Averone

Argentina, Teatro di Roma

5 maggio 2015

 

Maricla Boggio

 

Discorso complesso di riferimenti teatrali, mitologici, sociali, “Der Park” scritto da Botho Strauss nel 1983 per Peter Stein, dopo discussioni e riflessioni con il regista circa la situazione in cui il mondo andava a trovarsi, di crisi e di degenerazione morale, questo testo lungo, continuamente mutante e tuttavia ancorato a una volontà di fondo, è tornato ad andare in scena, dopo quella prima volta tedesca di 32 anni fa, di nuovo con la regia di Stein, a Roma, come spettacolo clou del nostro teatro nazionale, fortemenente voluto dal suo direttore Antonio Calbi, in vista di unìampia possibilità di stabile collaborazione con Stein, pilastro della regia a livello internazionale. E’ lo stesso Stein a dichiarare di aver cercato di rimettere in scena l’opera senza mai riuscirvi, né in Germania né in altri paesi. Ci è riuscito adesso, con l’ablte traduzione di Roberto Menin che schiva le trappole dell’eccesso di fedeltà linguistica adottando un livello adatto ai diversi personaggi – più alto per Oberon, più di bassa lega per la gente di genere inferiore, e borghese veloce per le coppie di derivazione dal “Sogno” – , impegnando lo Stabile alla sua produzione più importante, residuo dell’articolato progetto che vedeva Stein maître in un lavoro triennale da sviluppare su diversi fronti di spettacolo.
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