D’ESTATE CON LA BARCA

GAIA APREA in D'estate con la barca -  foto di Fabio Donato 2

di Giuseppe Patroni Griffi

adattamento e regia Luca De Fusco

con Gaia Aprea

scene Luigi Ferrigno

costumi Zaira De Vincentiis

disegno luci Gigi Saccomandi

musiche Ran Bagno

realizzazione video Alessandro Papa

produzione Teatro Stabile di Napoli-Teatro Nazionale

Piccolo Eliseo, 6 aprile 2018

Maricla Boggio

Il gioiello di una prosa che si fa teatro man mano che si addentra nelle azioni dei quattro personaggi, dopo averli descritti minutamente, alla maniera del romanzo, e dopo averli creati li fa vivere con una brusca virata nel linguaggio e nel periodare: questa è la breve e intensa composizione scritta da Giuseppe Patroni Griffi a cui Luca De Fusco, con devozione filiale, ha aperto il sipario della scena, complice la presenza evocatrice e la voce mutevole di Gaia Aprea che di quei quattro personaggi echeggia con scioltezza da favola la vita,  tutta racchiusa in quel susseguirsi di pochi giorni estivi illusori di felicità perfetta, e  tanto più preziosi al loro riandare concluso, quando la felicità si capovolge nel dramma.

Essenziale ogni elemento che collabori a questa visione figurativa: il rapido mutarsi di lei nelle due ragazze del racconto, ma anche a evocare i due ragazzi nel ritmo dei gesti, nelle sonorità delle grida, dei richiami, delle passioni; i suoni che inducono a una pace appagata e infinita, fingendo serenità e gioia; la scena appena ammorbidita dalle proiezioni di un variato sciacquio marino, fino all’immagine finale, del volto impietrito della ragazza che ha assistito alla morte dell’innamorato, “l’uomo più felice del mondo” dopo l’amplesso con lei, e precipitato da una roccia in un punto infido del mare.

È in queste occasioni che la parola riemerge rinunciando alla complessità dei mezzi teatrali, e si fa prepotente all’ascolto, e alla memoria evocatrice, per ognuno, di analoghi sentimenti, di analoghe brevi felicità tradite dal fato.