ESPRESSIONE TEATRALE 2018-2019

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ISTITUTO SUPERIORE UNIVERSITARIO

di Scienze Psicopedagogiche e sociali  “PROGETTO UOMO”

Anno Accademico 2018-19

Maricla Boggio

ESPRESSIONE TEATRALE

Premessa

Lo scopo specifico degli incontri è quello di rendere i giovani che vi partecipano consapevoli del potenziale creativo che ognuno possiede, talvolta ignorandolo o utilizzandolo in modo ridotto, e di sviluppare questo potenziale creativo a vantaggio della personale ricchezza espressiva. Tale ricchezza viene perduta o repressa dopo i cinque-sei anni di età, quando la scuola immette il bambino in un sistema di regole costrittive spesso finalizzate a renderlo meno rumoroso e autonomo.

La ricchezza espressiva sollecitata dal metodo riguarda prima di tutto ogni individuo in quanto essere umano, poi chi intende portare avanti un percorso creativo fino ad arrivare ad esprimerla in teatro.

La creatività viene sollecitata e riscoperta attraverso il metodo mimico che trae la sua origine dal lavoro compiuto da Orazio Costa su centinaia di giovani.

 

Il corso

Sentirsi pioggia, nuvola, vento. Sentirsi foglia, uccello, alberetto fronzuto. Sentirsi sopra un foglio gettando dalle mani il colore per dire il proprio cielo, o fiore, o mare…

Sentirsi suono che vibra nell’aria, diventare quel suono con tutto il corpo…

E poi finalmente far uscire la propria voce arricchita di creatività, dalle frasi quotidiane alla poesia, al TEATRO ripercorrendo il percorso creativo del poeta e dell’autore.

Per chi intenda sviluppare le proprie capacità di linguaggio e di espressività corporea questo corso induce ad aprirsi al mondo esterno attraverso una recuperata potenzialità interiore, nascosta, ignorata o repressa a causa di una adesione passiva agli stereotipi oggi di moda attraverso l’imitazione dei modelli televisivi e reclamizzati da internet ecc. che privano gli individui della loro caratteristiche specifiche.

Questo corso, pur breve rispetto alla necessità di affinare la propria sensibilità espressiva, è essenziale per operatori che lavorano nell’ambito della tossicodipendenza, dei ragazzi con problemi, degli anziani e nelle comunità terapeutiche e case famiglia in genere, per attivare in se stessi e poi nelle persone con cui si svolge il lavoro una maggior forza  nell’esprimersi creativamente, arricchendo le proprie capacità di comunicare con gli altri, fino a raggiungere, dopo varie fasi intermedie, L’INTERPRETAZIONE TEATRALE.

Il metodo base su cui si fonda il corso è il METODO MIMICO messo a punto da Orazio Costa, maestro di generazioni di attori e registi attualmente impegnati in teatro e cinema.

Attraverso il metodo mimico si sono formati per generazioni attori dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico” e della Scuola di Bari.

Esso non richiede particolari attitudini fisiche né memorizzazioni di tipo nozionistico, ma sollecita la persona ad esprimere quanto ha dentro di sé, sia che ne abbia consapevolezza sia che ignori la ricchezza espressiva che è in lui in quanto essere umano.

Specifico del metodo mimico è rendere PIÙ ESPRESSIVA LA GESTUALITÀ E LA VOCE, dalle forme più semplici del quotidiano alle interpretazioni teatrali.

Da tale accresciuta espressività si affronta LA POESIA, PARTENDO DALLA COMPOSIZIONE DEI VERSI e arrivando, attraverso la loro scrittura, ai sentimenti che li animano.

Il metodo sviluppa anche la PROPRIA CREATIVITÀ SUL PIANO PITTORICO. Il gesto si fa espressione del sentimento interiore, l’emozione si proietta sul foglio bianco imprimendogli ciò che la persona prova.

Questo metodo è fondamentale per valorizzare le forme espressive che oltre all’intelligenza razionale, che privilegia la parola, sono sviluppate attraverso altri tipi di intelligenza.

“L’istinto mimico è quella particolare attitudine spontanea dell’uomo a dare aspetto umano con il corpo e con la voce a un fenomeno o a un oggetto, animato o no; è un riflesso istintivo per cui di fronte a una realtà, esterna o interna, ci adeguiamo ad essa, tendendo ad assumere una forma fisica che ne è la trasposizione antropomorfica e impadronendoci del ritmo che le è proprio”.

L’UOMO SI IMMEDESIMA SPONTANEAMENTE NELLA REALTÀ; VIVERE SI PUÒ DIRE CHE SIA PROPRIO IMMEDESIMARSI.

Il metodo allena all’osservazione; affina la capacità di guardare e di vedere, di concentrarsi in un oggetto esterno, fino a quando questo oggetto diventi “interno” a noi e poi si “esprima” attraverso di noi.

In un gioco di alternanze fra assimilazione e differenziazione si costruisce l’identità del soggetto, la costruzione della sua personalità e l’estrinsecazione delle sue potenzialità artistiche.

Dai fenomeni visibili, dagli elementi naturali e dagli oggetti l’immedesimazione si trasferisce ai concetti, ai sentimenti, alle parole, fino alle forme dell’arte.

Il metodo è stato anche sperimentato con portatori di handicaps: attraverso la mimica si attiva un impulso al movimento mediante la parte creativa del cervello, che supplisce alla motorietà carente per la lesione del comando  razionale.

La docente ha tenuto corsi incentrati sul metodo in comunità ed istituti a Roma, Torino e Palermo, all’Accademia nazionale di Danza, al Centro Sperimentale di Cinematografia ecc.

Si lavorerà attraverso figurazioni, espressioni gestuali e fonetiche: l’aria, l’acqua, il sole, le piante, i fiori, i colori, le onde, gli uccelli ecc. come sviluppo e liberazione della propria creatività per arrivare alla parola.

Si lavorerà ad imprimere con le mani immerse nei colori su grandi fogli-quadro la propria impressione di un albero o di una qualche altra forma osservata e scelta.

Se qualcuno suona uno strumento musicale, si lavorerà sui suoni “esprimendoli” con il corpo e poi con la voce.

Si tenterà, a seconda delle potenzialità degli allievi, di interpretare un personaggio in qualche battuta teatrale di forte espressività o una poesia di particolare suggestione, sia a livello singolo che coralmente.

Bibliografia: Filmati realizzati da Maricla Boggio insieme a Orazio Costa, per la RAI, che saranno visti insieme agli allievi.

                       Libri: Maricla Boggio,

Il corpo creativo – la parola e il gesto in Orazio Costa, Bulzoni ed., 2001;

Mistero e teatro – Orazio Costa, regia e pedagogia, Bulzoni ed., 2004.

Orazio Costa maestro di teatro, Bulzoni ed., 2007:

Orazio Costa prova Amleto, Bulzoni ed., 2008.

Nei primi tre libri, a seguire la parte teorica, è pubblicato un laboratorio tenuto dalla docente, che descrive lezione per lezione l’itinerario svolto.

Per chi possiede una cultura teatrale si consiglia di aggiungere alla bibliografia il quarto libro di Maricla Boggio, “Orazio Costa prova Amleto”, in cui il metodo si dispiega in tutta la sua potenzialità espressiva teatrale.

Nel sito di Maricla Boggio si possono vedere i filmati da lei realizzati sul metodo insieme al maestro Orazio Costa.

Sito: www.mariclaboggio.it

Nel sito www.criticateatrale.it si possono leggere alcuni temi sviluppati da allievi negli anni precedenti e le fotografie delle attività svolte.

 

TEMI

Maria Cecilia Giganti – matricola 140EP18

Ho partecipato al corso di Espressione Teatrale immaginandomi di trattare argomenti inerenti il teatro classico, ma il corso tenuto dalla professoressa Boggio e’ stato entusiasmante perché diverso da ciò che mi attendevo.Abbiamo affrontato un mondo fatto di osservazione, mimica, poesia, voce, pittura che ha cambiato il mio modo di percepire ciò che circonda il mio essere persona.Ho potuto riscoprire il mio mondo interiore, fanciullesco, quel mondo fatto di sorpresa e gioco.Un gioco che ti riporta alla conoscenza del tuo io interiore che si apre senza paure e critiche verso gli altri. Mi sono sentita nuovamente bambina e ho riscoperto la bellezza del volo di un uccello, del cadere di una pioggia, della leggerezza del vento, dell’impetuosità di un’onda. Riscoprendo l’istintività del gesto di portare il sentire dell’anima sopra un foglio bianco.La pittura di getto e’ il riscoprire cosa trasmettono le emozioni che percepiamo da ciò che ci circonda. La professoressa Boggio mi ha trasmesso un diverso modo di vedere e vedermi., mi ha fatto conoscere nuovamente una parte di me che credevo non più importante per affrontare la vita nel quotidiano. Essere adulti non significa dover essere imprigionati da una certa estetica che ci impone la società.Sciogliersi da questo ci rende liberi di essere noi stessi.Ognuno di noi ha delle capacità e grazie a questo metodo possiamo riscoprirci. Grazie anche ai filmati visti in aula del maestro Costa con i ragazzi ; sia bambini di asilo, ragazzi delle medie ed adulti , ho potuto comprendere l’importanza di questo metodo educativo.Educare già dai primi anni a riconoscere  e sentire il proprio corpo , la propria voce…il proprio essere se stessi e’ fondamentale.Il corpo per apprendere ciò che ci circonda e poterlo così trasmettere alla propria mente. Questo ci permette di partire da un concetto, osservarlo intellettualmente e farlo,poi divenire un fatto pratico. Ho compreso che tutti gli uomini hanno in se’ una capacità di essere tutto, perché ci immedesimiamo, recepiamo e poi diamo. Questo essere tutto e’ là capacità di esprimerci nell’usare le parole per arrivare ha dare concetti.Grazie alla professoressa Boggio mi sono sentita libera di esprimere ciò che si liberava in me senza alcun tipo di barriere, dal mio essere donna.Ho potuto imparare ad non erigere muri ne’ con me stessa e ne’ con gli altri per paura di essere criticata per ciò che sono e sento di essere.Grazie per averci accolti e per averci insegnato con pazienza ad avere cura di noi , del nostro corpo sia materiale che spirituale.

Chiara Giannini – matricola 1384EP18

Riuscire a descrivere queste corso in pochi aggettivi non è una cosa facile: si potrebbe provare con  inaspettato, sorprendente, straordinario … ma comunque non si riuscirebbe a comprendere appieno ciò che si prefigge e ciò che, in sole sei lezioni, è riuscito a lasciare dentro tutti noi.
Queste lezioni sono state una grande sorpresa per me, sia per i temi molto interessanti che sono stati trattati, sia per le attività svolte, sia per le emozioni provate.
Prima dell’inizio di questo corso ero sinceramente molto incerta e spaventata: non avendo mai fatto prima alcuna esperienza di tipo teatrale e conoscendo il mio carattere, abituato sempre a controllare tutto e di conseguenza poco incline a lasciarsi andare, alla spontaneità, alla creatività.
È bastata però una sola lezione per iniziare a far cadere i miei dubbi iniziali e per farmi capire quanto questo corso mi avrebbe aiutata, su un profilo professionale, ma soprattutto su quello personale.
Mi sono infatti trovata catapultata in uno spazio sicuro e tranquillo, sospeso da ogni giudizio e da ogni schema, da cui di solito ci sentiamo totalmente vincolati, e mi sono sentita libera, a contatto con le mie  vere emozioni.
Ho provato la sensazione di potermi sentire libera come l’aria, incessante come la pioggia, forte come il fuoco … ma non è stata una semplice imitazione di qualcosa: mi sono veramente sentita tutti quegli elementi e, seppur con qualche difficoltà,  sono diventata parte di essi, ed è una cosa che mai avrei creduto di poter fare.
È stato tanto divertente quanto liberatorio sentirsi un gabbiano e volare in gruppo per i corridoi: si percepiva un imbarazzo generale, ma il senso di gruppo e la volontà di riuscirci hanno superato tutte le restrizioni e le limitazioni iniziali.
Essere un’ onda è stato quello che mi è piaciuto di più – probabilmente per il mio attaccamento con il mare – mi sono sentita leggera, fluida, praticamente senza forma, ed è stato altrettanto bello poter imprimere l’emozione che provavo su un foglio, anche qui senza limitazioni di alcun tipo, ma in modo assolutamente spontaneo.
Penso di aver capito ciò che intendeva il maestro Orazio Costa quando parlava del metodo mimico, definendolo come “una dote naturale che possediamo tutti” e che “continuiamo a possedere anche se non la esercitiamo particolarmente per tutta la vita”: ciò che abbiamo fatto è stato proprio questo, recuperare quella capacità che avevamo da bambini di immedesimarci in tutto ciò che ci circonda e ricordare che non riguarda solo i più piccoli, ma tutti noi.
Altrettanto interessanti sono state le lezioni sulle variabili della voce e sulla sua espressività, in particolar modo leggere L’infinito è stato davvero un bel momento: nonostante si tratti di una poesia molto conosciuta ci siamo resi conto di non averla mai davvero compresa fino in fondo, se non dopo averla letta varie volte, rallentando e alleggerendo la voce, proprio perché si tratta di un ricordo, di un’esperienza passata, e tentando di rendere nostri quegli “interminati spazi” e quei “sovrumani silenzi” che inizialmente non riuscivamo proprio ad interpretare.
Sono sicura che le cose apprese grazie a questo corso mi saranno utili nell’ambito professionale, proverò infatti a sperimentare qualcosa e a proporlo ai bambini sotto forma di gioco, ma soprattutto mi hanno aiutato sul profilo personale, facendomi superare alcune mie paure e facendomi entrare ancora di più in contatto con me stessa.
Concludo ringraziando la Professoressa Boggio per i preziosi insegnamenti che ci ha fornito, ma soprattutto per avermi fatto capire che anche dentro di me esiste della creatività, basta solo sapere come tirarla fuori.

Chiara Citraro – matricola 1376EP18

Quando mi sono iscritta al corso di Espressione Teatrale durante il mio primo anno all’ Istituto Progetto Uomo non avevo davvero ben chiaro in che cosa consistesse o cosa comportasse alla fine dei conti, paradossalmente questo ha contribuito a rendere migliore la mia esperienza, non avere aspettative mi ha lasciando la possibilità di stupirmi pienamente.
Questo corso per quanto breve è ben studiato, congeniale per chi come me si deve impegnare nell’aiutare gli altri e consente a tutti di riuscire con maggior facilità a esprimersi senza remore ed essere sensibili.
Sono partita molto “smarrita” e assolutamente insicura su come muovermi, cosa pensare e come interagire con il corso, ma con le lezioni e il metodo usato lezione dopo lezione sono riuscita a sbloccarmi e potermi divertire, sentirmi serena di poter liberare la mia creatività senza provare più imbarazzo, mi ha permesso di lasciarmi alle spalle questa mia caratteristica costante che mi ha sempre privata di molte occasioni.
Il corso si costruisce sul metodo mimico che viene spiegato attraverso diversi video del professor O. Costa, che più che istruire i partecipanti, li guida verso una maggior consapevolezza di se stessi e del corso portandoli a saper gestire meglio il viaggio intrapreso, la propria creatività e saper cogliere il lato migliore della mimica e tanto altro.
Viene trattata anche la gestualità, la voce e la poesia che viene studiata oltre i versi ,arriva ai sentimenti che animano le parole, il poterli esprimere non solo attraverso il timbro ma anche attraverso i gesti e la punteggiatura fino a poter imprimere su carta. Questa, a mio dire, è una delle parti migliori del corso, poter d’istinto gettare attraverso i colori la propria sensazione, lasciando un impronta non solo a livello materiale ma anche interno.
Poter sfogare ciò che portavo dentro, la sensazione che il movimento mi suggeriva, poterla imprimere su carta per poi riosservare con occhi critici l’operato, saperla descrivere e associare a particolari lati di me che non ero pienamente cosciente di avere.
Sono stata Fuoco, Pioggia, Vento e Gabbiano, lo sono stata con tutto il corpo e la mia essenza, dapprima sentendoli dentro e non riuscendo ad esprimerli per poi riuscire a lasciarmi andare e manifestarli a gli altri.
Il corso ci spinge ad aprirci all’esterno, a qualcosa o qualcuno diverso da noi, essere se stessi con le proprie idee e peculiarità che teniamo nascosti sotto gli schemi imposti dalla società, quella ferrea educazione che ci viene impartita e ci impedisce di poterci esprimere come vorremmo.
Inoltre questo percorso riesce anche a stabilire un collegamento tra i partecipanti, in modo silenzioso e progressivo, qualcosa che puoi notare non mentre cresce ma quando ormai è completato e assolutamente visibile a tutti.
Una sinergia che ti porta a ridere, giocare e sorridere insieme ai tuoi colleghi, instaura un vero e proprio legame che va oltre l’ambito lavorativo e ciò difficilmente può ripetersi in altri corsi.
Al termine delle ore svolte insieme ci si rende conto che si desidera ricominciare, avere altre ore per divertirsi e continuare a mimare, essere, esternare cose, oggetti, esseri diversi da noi. Il tempo sembra non bastare, scorre veloce ed arrivare al capolinea e capire che l’esperienza è conclusa lascia gioia per averlo vissuto e dispiacere per non poterlo rivivere di nuovo, ma si ha la consapevolezza di un bagaglio più pesante di quando si è arrivati all’inizio del corso.
Questa opportunità che mi è stata concessa l’ho vissuta appieno, con dubbi, difficoltà e spensieratezza, l’ho ricevuta e ora potrò sfruttarla e trasmetterla ad altri in futuro.
In definitiva è deducibile che come corso sia assolutamente educativo e istruttivo poiché porta i ragazzi a potenziare, chi ha o far emergere chi tiene dentro, la loro creatività, personalità e capacità. Io ne sono testimone, mi ha cambiata e potenziata, rendendomi cosciente del processo che ho intrapreso, per questo posso solo ringraziare Maricla Boggio per avermi permesso tanto.
Posso dire perciò di essere pienamente soddisfatta e senza nessun dubbio è un esperienza che sceglierei di nuovo altre mille volte ancora.