IL SOGNO DI NIETZSCHE

 

Il sogno di Nietzsche – Teatro Stanze Segrete (Roma)

Scritto da   Sabato, 22 Aprile 2017

Il sogno di Nietzsche - Teatro Stanze Segrete (Roma)

Dal 4 al 30 aprile. In mezzo a un turbine di affermazioni filosofiche e di teorie, ciò che caratterizza la persona Nietzsche è il forte impulso alla vita e talvolta il prevalere dei sentimenti rispetto alla ragione quando si tratta della propria esistenza e non della filosofia. E’ da questa dimensione del personaggio che si sviluppa il testo teatrale, attraverso le vicende che lo vedono agire, amare, soffrire e reagire alla sofferenza, fisica e sentimentale mediante lo sforzo smisurato e vincente della sua genialità intellettuale. Maricla Boggio lo porta in scena al Teatro Stanze Segrete con protagonisti Ennio ColtortiJesus Emiliano Coltorti e Adriana Ortolani.

IL SOGNO DI NIETZSCHE
di Maricla Boggio
con Ennio Coltorti, Jesus Emiliano Coltorti e Adriana Ortolani

 

Nietzsche è senza ombra di dubbio il filosofo dell’era moderna che maggiormente necessita di continui approfondimenti, revisioni, nuove interpretazioni anche per sottrarlo alla retorica nazista che se ne è ingiustamente e infondatamente appropriata. Faceva gola alla destra hegeliana confluita nell’ideologia nazista trovare un fondamento ontologico come la teoria dell’Uebermensch, il Superuomo, con cui il Fuhrer e suoi ideologhi credevano di aver risolto il problema della presunta superiorità della razza ariana. Non sapevano o non si curavano di sapere che invece il filosofo aborriva il “germanesimo” e l’odore di birreria piccolo-borghese (anche se amava berne in quantità) e che aveva preso ad odiare perfino Wagner (dapprima osannato per il suo iniziale spirito rivoluzionario e libertario) proprio per la sua retorica sul pangermanesimo. Oggi anche gli studiosi di destra come Luciano Arcella (v. L’innocenza di Zarathustra, Mimesis edizioni, Roma 2009) tendono con maggiore obiettività a ricomporre il pensiero nicciano nell’alveo di un profondo discorso sulla necessità del recupero (sulla scia del classicismo di Goethe e Schiller) dello spirito originario dell’uomo che deve liberarsi di sovrastrutture metafisiche e ideologiche per essere se stesso: libero e in pace con la natura e col mondo.

Il preambolo era necessario per introdurre il testo di Maricla Boggio Il sogno di Nietzsche che attraverso un importante spaccato della vita privata del filosofo vuole mettere in evidenza, riuscendoci, gli aspetti più umanistici, sinceri, giocosi e sentimentali del teorico dell’eterno ritorno.

Il lavoro prende spunto dagli scambi epistolari fittissimi tra Nietzsche, Lou Salomé (della quale è follemente infatuato) e il giovane Rée, allievo di Nietzsche e aspirante filosofo in proprio. Lou è attratta dalla baldanza del giovane Rée e dalla mente del focoso pensatore; si viene così a creare un triangolo intellettuale amoroso, di cui non si capiscono bene i ruoli precisi, anche se dalle testimonianze epistolari sembrerebbe proprio che Lou voglia usare Rée per frapporlo tra lei e le avances di Friedrich, quando queste si fanno piuttosto impellenti. Il triangolo che definirei eroticamente stimolante o intellettualmente amoroso (fin dove si spinsero i tre amici?) concerne un ampio arco di tempo e abbraccia un periodo che va dalle tre estati trascorse dal filosofo a Sils Maria in Svizzera, il soggiorno a Genova, l’incontro romano e la convivenza burrascosa in Germania a casa della famiglia Nietzsche: un arco temporale insomma che vede alternarsi momenti di convivenza, di rapporti a tre e di allontanamenti repentini e\o burrascosi, incomprensioni, il tutto sempre però riaperto da una tensione erotico-culturale fino al momento della follia finale di Nietzsche a Torino.

Si tratta come si può intuire di un crogiuolo di sentimenti e di una fucina di idee e scambi intellettuali che vanno ben oltre l’aspetto scabroso e scandalistico della promiscuità. Il testo di Maricla Boggio svela al contrario come in questa temperie venga a formarsi il pensiero complessivo di Nietzsche che sarebbe dunque legato – e molto – agli aspetti intimistici, privati e sentimentali della vita del filosofo: che il Superuomo di Nietzsche nasca da un sogno d’amore e da una pulsione erotico-intellettuale piuttosto che dall’esaltazione del mito di un pangermanesimo mirante a creare l’idea dell’uomo forte e dello Stato assoluto è di sicuro una riflessione attualissima e necessaria. Necessaria perché comporta il reintegro del pensiero nicciano nell’ambito dell’umanesimo ed il definitivo oscuramento e ribaltamento dell’indebita appropriazione nazista.

Lo spettacolo, che vede Ennio Coltorti come regista e anche interprete del filosofo, procede su due piani concettuali – corrispondenti visivamente a due distinti livelli scenici – di forte impatto spettacolare. Sul palcoscenico superiore Nietzsche esprime la sua potenza concettuale: visionario, schizofrenico, teso come una corda di violino nell’elaborazione del pensiero puro, il Friedrich di Coltorti resta rinchiuso nello stereotipo che ha origine da quel filone di interpretazioni di “destra” di cui parlavo prima. Quando però discende nell’arena della vita, delle passioni e dei sentimenti ecco che il Superuomo si scioglie come il burro cedendo, ora per amore, ora per attrazione, ora per intrigo intellettuale alle sue debolezze umane più forti e travolgenti di ogni pretesa superiorità.

La Lou Salome’ di Adriana Ortolani è un perfetto miscuglio di malizia e voluttà, di profondità intellettuale e provocazione erotica: un personaggio di travolgente sensualità che il Rée di Emiliano Coltorti riesce a gestire con spigliata naturalezza in forza della sua giusta dose di giovanile strafottenza.
Teatro Stanze Segrete – via della Penitenza 3, Roma (zona Trastevere)

Articolo di: Enrico Bernard
Sul web: www.stanzesegrete.it