NEI SECOLI INFEDELI

di Maria Cristina Mascitelli

con Anna Teresa Eugeni, Gianna Paola Scaffidi, Laura Colombo, Cristina Pedretta

collaborazione al testo e regia

Anna Teresa Eugeni

Associazione culturale CRISATT

Teatro dei Conciatori, Roma

dal 27 maggio

Maricla Boggio

Garbo, cinismo, gusto del gioco, erotismo, pettegolezzo, sentimenti, dolori, rimorsi, rimpianti, e perfino qualche piccolo senso di colpa, questi gli elementi con cui Maria Cristina Mascitelli, attrice approdata alla scrittura drammaturgica e non solo – il testo è ricavato da un suo romanzo il cui titolo variava appena da questo del teatro, in “Nei secoli infedele” – ha offerto a un pubblico folto e disposto alla risata e all’ironia uno spettacolo sostenuto da una recitazione impetuosa e sdrammatizzante quale Anna Teresa Eugeni è riuscita a mantenere per tutta la durata del lungo monologo con cui la rappresentazione decolla per poi arricchirsi di altre presenze, sempre guidate dalla Eugeni, e sbucanti maliziosamente da uno schermo che funge da gigantesca skype.

La Eugeni fervidamente si immedesima in una Giornalista della Posta del Cuore – dall’antico e saggio nome di Donna Prassede – che un furbo Nuovo Direttore della rivista a cui collabora affida la gestione delle lettere che signore anziane – ma ci saranno poi anche le giovani – invieranno, secondo lui, preferendo la scrittura ai moderni mezzi mediatici per confidare le loro pene ad una esperta delle vicende amorose. Da sola in scena, la Eugeni si destreggia fra telecamera a circuito chiuso con il suo Direttore interpretando le lettere  più gustose, e risposte, anche pepate e addirittura ciniche, quando la misura è colma rispetto alle confidenze delle pretenziose tradite. Perché sempre di tradite si tratta, ma anche di traditrici, e ci si trova quindi, con la connivenza della Giornalista, in una nemesi che si realizza spontaneamente, attraverso una sorta di vendetta del destino. Così accade ad esempio a Cuoricino, che tradisce un apparentemente placido marito con il nuovo capo dell’azienda, ma scopre poi, mentre il suo sposo è in ospedale dopo un tremendo incidente, che al suo fianco da anni c’è un’altra compagna con tanto di bambina già cresciuta. Tante le storie, che da scettiche o crudeli si avviano pian piano ad altre, dove il sentimento della generosità si fa strada in luogo della vendetta. Così avviene a Eleonora – figurativamente risolta con belle inquadrature aventi per protagonista Gianna Paola Scaffidi, in questo teatro anche sorridente padrona di casa –, la quale anziché farsi trascinare dalla furia della gelosia scoprendo notturnamente la sua cara amica fra le braccia del marito, fugge via da quella casa ormai intollerabile, e si allontana come una dea: unica vendetta, il rimorso dei due amanti che alla scomparsa della donna non ritroveranno mai il suo cadavere. Come un testo classico, lo spettacolo ha un suo terzo atto. Ed è la confessione-rivelazione i Donna Prasssede che racconta la sua vita piena di sorprese, di amori sado-maso, di lancinanti segreti. E’ dunque lei la personificazione di questa bizzarra Posta del Cuore, è insomma una specie di autogoal quello che conclude fra risate e applausi la serata teatrale di Maria Cristina Mascitelli.