I SEGRETI DELLA CAMERA ROSA

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Lui e Lei

prima puntata dalla Collana di testi del Teatro Comico

ideata da Lorenzo Salveti

con

Monica Belardinelli, Jacopo Bezzi, Matteo Tanganelli, Veronica Rivolta

regia di Jacopo Bezzi

6 novembre 2018

Roma, Spazio 18B

Maricla Boggio

È un formidabile scontro fra dei Lui e delle Lei quello a cui si assiste, in quattro diverse versioni parentali, allo Spazio 18B, un teatrino perfetto per la dimensione intima delle vicende snocciolate una dietro l’altra da un quartetto scatenato composto da tre attori – Monica Belardinelli, Matteo Tanganelli e Veronica Rivolta –  più lo stesso regista – Jacopo Bezzi -, trascinando chi vi assiste, con la complicità del buio e delle musiche, in uno spazio/tempo che allontana dall’oggi e riporta alla fine dell’Ottocento venendo poi avanti fino al pieno Novecento.

Le passioni, le gelosie, i ripicchi, le menzogne per amore sono pur sempre quelli, e confrontano l’oggi con questo ieri che sa di Karl Valentin e Jonesco, di Campanile e di Labiche, mandando gli spettatori consolati di non essere loro quei peccatori o egoisti, ubriaconi o ipocriti e divertendocisi anche tranquillamente.

Si susseguono così quattro storie destinate ad aprire una serie di spettacoli le cui risate faranno da toccasana rispetto alla durezza drammaturgica di altri spettacoli che la Compagnia dei Masnadieri metterà in scena nel corso della stagione, con intenti che toccano l’impegno civile, la cronaca, la storia e la letteratura.

Ecco allora due coniugi usurati dalla convivenza che per sollevarsi dalla reciproca noiosa compagnia decidono di andare a teatro sfruttando due biglietti omaggio, ma dopo incidenti vari – necessità di avvertire il figlio che sono fuori, scambi d’abito e confusioni dovute alla fretta – scoprono poi che la sera dello spettacolo è  per un’altra data.

In scena poi c’è un padre amoroso e distratto intento a conversare con la propria figlia, compiacente e rispettosa rispetto al genitore, desiderosa di liberarsi dal giogo genitoriale, appesantito da un’appartenenza all’unico nome di famiglia, quel “Berta” che risuona insistente e ossessivo.

Ma che dire, se non condividere l’angoscia del povero ubriaco per amore, che si sente tradito dall’amante che ha nascosto il compagno nell’armadio, né crederà alle corna evidenti pur di restare accanto alla donna? E qui l’attore Bezzi si dirige da regista con eclatante riuscita.

Da ultimo il dialogo fra fidanzati incassa un punto in vantaggio delle donne, perché l’acquiescenza della giovane in attesa che lui si decida a sposarla abbandonando le teorie filosofiche di cui è impregnato, si riscatta abbandonando in malo modo il noioso intellettuale.

Esercizi di stile, quindi, come si fa in paesi assai più teatralmente avanti che da noi, come in Inghilterra, dove i più quotati attori shakespeariani alternano la loro presenza con delle festose commedie.